| La tensione nei volti dell'inizio di gara, con Farnese capitano di giornata che sbriga le operazioni preliminari . |
Futura’98 Uisp che non riesce nel portare a casa il bottino
pieno in una serata in cui si è lottato con tutte le forze e su tutti i
palloni, ma che non ci ha favorito nei momenti chiave con un paio di legni in 2
minuti che potevano cambiare il volto ad una gara molto sentita da entrambe le
formazioni alla caccia dell’ultimo posto utile Play Off.
Brandoni scioglie i dubbi come al solito all’ultimo e getta
nella mischia Chiuselli linea a tre con Alessandrini Busca e Fabbroni,
centrocampo con Carloni Cappelli e Farnese (capitano di giornata) e in avanti
Frausini. Primi minuti di studio con qualche escursione dei giallo neri che
però con una manovra molto a sprazzi non riescono a trovare che due conclusioni
deboli verso il portiere avversario. La Sanpaternianese è abbottonata e lascia
in avanti una sola punta che battaglia spesso con un Busca che fa valere la sua
esperienza e le leve che arpionano diversi palloni in anticpo. Farnese mulina
sulla fascia e lancia più volte Cappelli che non trova il ritmo per andare alla
conclusione. Al 15’
sull’unico cross dal lato di Meric (vecchia conoscenza Futura) in mezzo uad una
selva di gambe l’attaccante in maglia verde trova il goal, portando avanti i
suoi: 1 a
0.
Segnatura che non fa avvilire il team di Brandoni che, anzi aumenta i giri e
trova maggiore profondità con Frausini che procura un paio di punizioni ben
tirate che trovano la traversa a portiere battuto e il fondo di pochissimo.
Farnese trova anche un tiro imparabile di rara bellezza che si stampa sulla
parte interna del sette e ritorna in campo (fuori area il primo rimbalzo, per
capire la violenza di battuta!), episodi che potevano sicuramente andare
diversamente con una sorte più favorevole, cosa che in questa annata è stata
latitante… Ma a
Ripresa con Cecchetelli e Ricci nella parte bassa e alta del
campo per un ottimo Busca e un vivace Frausini. Ma con una sgroppata sulla
destra del brevilineo laterale dei Campanili la punta centrale riceve e riesce
a girarsi velocemente indirizzando la palla nell’angolo lontano dove Chiuselli
non può arrivare portando il risultato sul 2 a 1. Veemente la reazione con una folata
dello stesso capitano che scodella al centro dove Ricci direziona sul primo
palo, colpendo solamente il palo, dal corner successivo Alessandrini in semi
volè di sinistro riequilibra il match sul 2 a 2 in bello stile.
Si ha la sensazione che l’equilibrio possa essere rotto solo
da qualche episodio isolato, in quanto i due centrocampi sono piuttosto folti,
le difese schierate attentamente. Detto fatto: da una punizione battuta da
centrocampo direttamente in area Farnese dèvia nella propria porta e porta gli
avversari sul 3 a
1. Il momento era il 20’
e c’era ancora tanto tempo, ma la voglia di fare bene e portare a casa l’intera
posta era tanta, cosicchè da una battuta troppo accelerata dalla destra Busca
serve per Alessandrini che non guardava in zona: l’inserimento del
centrocampista di verde vestito, incredulo per il regalo ricevuto portava il
risultato sul 4 a
2. Neanche per idea ci siamo scoraggiati ed abbiamo continuato a fare di tutto
per accorciare le distanze ma un paio di belle parate su tiri da fuori di
Carloni (buona la sua prova) ed una su Cecchetelli avanzato da Brandoni
tatticamente ribadivano che non era serata per noi. Inserimento di Frausini e
Mei per dare nuova linfa e ultimi 10’
di assediamento all’area avversaria senza purtroppo esito.
A fine gara ovviamente l’amarezza era tanta, ma i
comportamenti del gruppo intero, di chi era venuto a sostenerci nonostante
squalifiche o infortunii (Tallone e Carloncini) di chi si è messo a
disposizione per darci una mano anche se rattoppato (Tomasetta), l’abnegazione
di Capodagli e la carica di Brandoni sono segnali che comunque vada a finire il
Campionato ci teniamo per noi in un torneo in cui comunque ci siamo sempre
distinti per sportività, capacità organizzativa,tecnica e umana: poi le partite
si perdono e si vincono e rendiamo onore agli avversari che hanno saputo
sfruttare al meglio le rare occasioni create, magari anche grazie al maggior
carico di pressione psicologica in dote, in quanto la gara la dovevamo condurre
noi, che avevamo l’obbligo del risultato. Ci rimangono altre due serate prima
di mettere la parola fine al nostro sogno.
Domo
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