mercoledì 15 ottobre 2014

5 TIPI DI DIFENSORE IGNORANTE


L'IGNORANZA PAGA SEMPRE (?!)

Ci addentriamo nei meandri dell’ignoranza 5 tipi di difensore che puoi trovare sui campi di periferia (E nella FUTURA'98!).

MICHELE ALLEGRETTI #1: Il terzino da paese
Solitamente ha la tecnica di uno scaldabagno. Quando tocca palla le mamme coprono gli occhi ai figli per evitare che si rovinino l’infanzia.
Il terzino ha visto la metà campo avversaria solo in una vecchia fotografia in bianco e nero; a fine partita ama ascoltare i racconti degli amici attaccanti per capire che emozioni si provano in area piccola, il tutto con aria sognante mentre sorseggia Tavernello del primo dopo guerra.

CRISTIANO TALLONE #2: Il macellaio
Il suo rito è sempre lo stesso: full immersion di video di MMA e affilare per bene i tacchetti in acciaio inossidabile, indossati con orgoglio anche sui campi più aridi. Raccomanda alla società di non lavare la sua maglia numero 5 in modo che gli avversari di vedano le macchie di sangue aumentare nel corso del torneo.Entra in campo solo per fare del male: avversari, compagni di squadra, raccatapalle, il prete della chiesa vicina al campo.
A fine partita rimbalza tutte le accuse di violenza dicendo che è attaccamento alla maglia. Ha il record di espulsioni nella storia della società e ne va fiero.

ALAN ALESSANDRINI #3: Il gladiatore
Le gesta di Fabio Cannavaro ai Mondiali del 2006 gli hanno aperto la strada verso l’egocentrismo. Rigorosamente rasato, da quel 9 luglio entra in campo a petto in fuori. A   volte lo si sente cantare l’inno in bagno mentre piscia. Se non è il capitano della squadra, si ritiene comunque l’uomo più carismatico. Nonostante in campo rimanga uno dei giocatori più onesti e sportivi, ogni tanto gli si chiude la vena e spegne il cervello: allora per stemperare la tensione se la prende con il dirigente accompagnatore e lo insulta in dialetto stretto.Spesso porta fidanzata, amici e parenti e in caso di vittoria soffertissima va sotto la curva in lacrime, si mette in ginocchio e urla: “Se io posso cambiare, tutto il mondo può cabiare”

MARCO MENGUCCI #4: Quello con i piedi buoni
Certamente nei campi di periferia è più raro di un 4-2-4 del Chievo Verona allo Juventus Stadium.
Per intenderci, quello con i piedi buoni ha un tantino di tecnica in più dei compagni di reparto muniti di piedi in ghisa di ultima generazione, ma si atteggia come se fosse un Pirlo arretrato in difesa. Ogni occasione è buona per mostrare ai 14 spettatori in tribuna un suo lancio millimetrico per il porcaro all’incrocio.Quando c’è da prendersi le responsabilità però è il primo a metterci la faccia.

MATTEO MARTINELLI #5: Il reduce di guerra
Sempre acciaccato, ultra trentacinquenne e con un passato in categorie prestigiose.
Il reduce di guerra è il vero e proprio veterano, convive già con i primi principi di artrosi alle gambe, sempre pronto a dare consigli ai pivelli della squadra e a diffondere  qualche pillola di saggezza.A volte gli viene la malinconia di serate passate al fianco di calciatori famosi a sbronzarsi e a provarci con ogni cosa che respirasse.Quelle poche volte che il suo fisico non l’abbandona e ha una maglia da titolare comanda tutto dalla difesa: “ Passa dietro”, “ Puntalo, puntalo”, “ Mandalo che ha tagliato”.Nonostante faccia un po’ il che cazzo gli pare a fine stagione risulterà uno dei più decisivi.

Stay FOOLISH STAY IGNORANTE!

Domo

Nessun commento:

Posta un commento